Poesie

LAVORARE STANCA


Il primo libro di Pavese esce il 14 gennaio del 1936, penultimo volume della piccola casa editrice creata da Carocci come spin-off della rivista Solaria. Sostanzialmente ignorato all’epoca della pubblicazione, diventa nel tempo testimonianza di una voce autentica e appartata, che le attenzioni di lettori e critici consacrano infine come un classico del Novecento. Questa poesia narrativa e corporea rappresenta «un mondo di giovani che vivono contenti e meravigliati delle cose reali, che si muovono con mattutina spensieratezza tra gli uomini». Echi infiniti (Omero, Dante, Whitman, Lee Masters) di una voce peculiare e riconoscibilissima, esemplata su un martellante ritmo anapestico. 41 poesie, dai Mari del Sud alPaesaggio in settembre (con un lieve sforbiciata della censura): il libro comincia il suo cammino «una sera sul fianco di un colle» per finire all’alba con una certezza: «Val la pena tornare, magari diverso».

Edizione commentata

Edizione diplomatica

Edizione sinottica

Chi è la donna dalla voce roca? E Monti? Cosa significa «gorbetta»? Pavese parla di questa poesia nel diario? E nelle lettere? Vieni a conoscere un’edizione aumentata e commentata: tutto quello che c’è da sapere su un testo.

Scopri le carte di Pavese, con immagini in alta definizione accompagnate da una trascrizione che rende intellegibili cancellature, riscritture e rapporti tra i versi; un’occasione unica di entrare nel laboratorio della sua scrittura.

Tutte le redazioni di una poesia selezionabili e confrontabili, trascritte in modo amichevole, per scoprire la storia che si cela dietro ogni verso.